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venerdì 14 settembre 2012

Ho cercato il tuo nome - Nicholas Sparks

Durante la sua terza missione in Iraq, Logan Thibault, soldato del corpo dei marines, trova nella sabbia la foto di una giovane donna: una bionda sorridente con maliziosi occhi verde giada. Il suo primo istinto è quello di gettarla via. Poi, immaginando che qualcuno la stia cercando, decide di portarla al campo.

Dopo alcuni giorni la fotografia è ancora lì: seguendo l'istinto Logan la infila in t

asca e da quel momento non se ne separa più. Ben presto la fortuna bussa alla sua porta: dopo una sorprendente vincita a poker, sopravvive miracolosamente a una granata che uccide due dei suoi più cari compagni.

Solo il suo migliore amico, Victor, sembra avere una spiegazione per quell'improvvisa buona sorte: la fotografia è il suo amuleto. Tornato in Colorado, Logan non può fare a meno di pensare alla misteriosa donna ritratta nella foto. Convinto di avere con lei un debito, intraprende un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti per rintracciarla.

Non può certo immaginare che Elizabeth, la donna forte ma vulnerabile che infine incontrerà a Hampton, nel North Carolina, sia anche la persona che ha atteso per tutta l'esistenza. Travolto dall'attrazione che prova per lei, Logan non fa alcun accenno al suo "portafortuna". Lui ed Elizabeth si trovano coinvolti in un'appassionante storia d'amore, ma il segreto che li separa minaccia di compromettere irrimediabilmente non solo il loro rapporto, ma anche le loro vite.

L'ultima canzone - Nicholas Sparks


Dopo il divorzio dei genitori Ronnie vive un rapporto conflittuale con il padre, non riesce a perdonarlo, ma poi la madre decide di regalare del tempo, affinché possano stare insieme e appiattire le loro divergenze”.

La rosa bianca

Un prato, una rosa bianca, l'unica rosa bianca sbocciata nel roseto.
Una bimba, una piccola creaturina di pochi mesi appena e un sorriso.. sdentato.. sincero.. luminoso.
Un amore che sboccia come quell'unica rosa, un amore che da tanto senza pretendere nulla in cambio e si diffonde come il profumo delicato di quei petali o perché no, come quello della pelle di un bambino.
Chiara è rimasta sola.. una mamma troppo distratta e disinteressata l'ha "dimenticata" al parco.. vicino al roseto.

Un fiore dona tutto il suo amore accontentandosi solo di pochi gesti.
Così la rosa, sperando in un alito di vento, si protende per accarezzare le guancette rosa della piccolina ma non basta..
la sente piangere disperata ma il suo gambo è troppo corto per raggiungerla..
allora agita le foglie, dischiude i suoi petali.. inebria la tenera Chiara con la sua essenza e questo sembra calmarla ma non si rassegna.
Fa uno sforzo immane e alla fine ottiene il suo scopo. La bimba l'afferra tra le sue manine sorridendole contenta.. giocherella con le foglie.. con i petali. Lentamente la spoglia.. ingenuamente. . senza malizia.. esulta sotto quella strana pioggia e lascia andare il gambo ormai stecchito.
La rosa non la prende a male e sorride a sua volta quando si accorge che, da lontano, la mamma ingrata ha visto la scena e commossa sta ritornando indietro per riprendere la sua bambina..

No, non è una storia vera.. è ovvio che non lo sia.. non potrebbe mai esserlo.
Forse non ha senso.. ma sono così tante le cose insensate che forse neanche ci farete molto caso e chissà.. forse qualcosa vi ho trasmesso.. magari l'ingenuità della piccola Chiara ha toccato i vostri cuori o il sacrificio di una rosa vi ha fatto riflettere sul valore che un gesto all'apparenza insignificante posso acquisire.

Non dico di aver scritto qualcosa di sensato, non è detto che volessi scriverlo.. d'altronde il senso alle cose lo diamo noi e cos'è una rosa senza il valore che noi stessi gli diamo?

Questo è un racconto di fantasia.. a libera interpretazione.. l'ho scritto di getto e il mio significato l'ho trovato.. chissà voi..

Il linguaggio segreto dei fiori - Vanessa Diffenbaugh

Victoria è una ragazza speciale, ma tanto insicura. Ha paura del contatto fisico e delle parole; non parla con nessuno e si esprime con il linguaggio dei fiori in quello che è il suo angolo di serenità, il parco pubblico di Potrero Hill, a San Francisco.

Abbandonata in fasce, Victoria è cresciuta tra una famiglia adottiva e l’altra e questo ha minato per sempre il suo mondo e le sue sicurezze. L’

unica donna in grado di darle amore e una chiave per comunicare con il mondo è stata Elizabeth, sua madre adottiva, che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori.

A 18 anni compiuti Victoria lavora come fioraia e conduce una vita apparentemente serena, ma i suoi timori sono sempre lì. Specie la sua paura più grande: quella di amare. Ma nella sua vita all’improvviso arriverà un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei…


RECENSIONE MIA:
 Vanessa Diffenbaugh una donna, una mamma ed una scrittrice straordinaria che con il suo primo esordio, riesce a trasmettere così tante emozioni da far vibrare le corde dell'anima. La storia di Victoria e del linguaggio segreto dei fiori è capace di far riflettere non solo sui sentimenti ma sulla vita stessa; quante prove siamo costretti ad affrontare durante il nostro cammino? E quanto siamo disposti a lottare per venirne fuori vivi? Vanessa "parla" attraverso Victoria e ha tanto da insegnare ai suoi lettori. In primis, la forza dell'amore.. quello puro, vero.. senza ostacoli..
"I muschi sono le uniche piante che crescono senza radici" Così direbbe Victoria e con incredibile sensibilità Vanessa ce ne spiega il senso: "L'idea che il musco (l'amore materno) cresca senza radici (separato da tutto ciò che lo circonda) mi è sembrata liberatoria, quasi rivoluzionaria."

Malinconica solitudine

Sospesa..
nel buio abitacolo di un'auto
sotto il ticchettio della pioggia..
era estate.. qualche ora fa.

Silenziosa..
un'ombra nella sera
un raggio di luna.. spento.

Solitaria..
vago tra i pensieri,
ascolto suoni e silenzi.

In attesa..
ora tace il mondo..
ancora il tempo scorre..

Immobile..
spettatrice di vite altrui,
mai la mia, in primo piano..

Malinconica..
non è il mal tempo,
il mio sorriso..

Flebile fiammella oscillo al vento
non voglio spegnermi..
non voglio tacere mentre il cuore urla..

Inferno

Ho passato giorni di fuoco e cenere,
notti insonni..
stille di lacrime gelate sulla pelle.

Ho ricamato sorrisi sul viso
E ricucito le mie ferite..
Ho rattoppato il mio cuore
Fradicio e inutile pezzo di carne.

Sono andata via da me
abbandonando il mio corpo in logore vesti..
ho dipinto per me una nuova tela
una vita lontana dalla tristezza.

Ci ho provato.. ci riprovo..
ma l'amore annienta ogni cosa che tocca..

abbagliata, la mia amima,
ha perso il senno
mi ha illusa, confusa, spiazzata..
mi basta il mio inferno
tieniti pure il tuo..

Paura d'amare

Un velo nero
una sposa svestita davanti all'altare

immaginazione, preludio di un incubo

una fiamma spenta
un boquet di crisantemi

paura d'amare..